PLAGIOCEFALIA POSIZIONALE
Plagiocefalia è un termine di origine greca che significa testaobliqua (plagios = obliqua e kefalé = testa).
Con “plagiocefalia posizionale” si intende una condizione di anomalia morfologica del cranio osservata in assenza di sinostosi precoce delle suture craniche.
I bambini presentano il cranio asimmetrico, spesso associato ad una distorsione dell’allineamento del viso.
Tali deformità craniche sono causate dalle forze compressive intrauterine, da traumi da parto e da posizioni viziate post natali.
All’interno dell’utero materno il feto può subire limitazioni negli spostamenti e trovarsi costretto nella medesima posizione per un periodo di tempo prolungato. La posizione del capo e del collo, a lungo mantenuta, associata alla malleabilità delle ossa, tende a determinare una deformazione cranica ed uno squilibrio tensivo dei muscoli del collo.
Dopo la nascita, il bambino tenderà a prediligere la stessa posizione mantenuta in utero, perseverando e aggravando la deformità cranica acquisita.
Inoltre, da quando è stato raccomandato di mantenere i neonati in posizione supina (pancia in su) durante il sonno per la prevenzione della SIDS (Sindrome della morte improvvisa in culla), il numero di bambini affetti da plagiocefalia posizionale è in netto aumento.
Il compito dell’osteopata è quello di ridurre le tensioni muscolari del collo e della schiena del neonato, che lo portano a prediligere sempre la stessa posizione della testa. Una volta che il bambino riesce a ruotare liberamente la testa da entrambi i lati, la deformità cranica si risolverà spontaneamente.
La visita osteopatica è importante anche per valutare la mobilità delle suture craniche e che la plagiocefalia non sia il segno di una più importante disfunzione.
Può capitare, infatti, in bambini con plagiocefalia posizionale, di riscontrare delle limitazioni suturali assai più importanti che generano una crescita asimmetrica del cranio. Tali asimmetrie, a differenza delle plagiocefalie, non hanno sempre risoluzione spontanea, bensì si aggravano con lo sviluppo della struttura ossea. Ne consegue che la normale motilità cranica sarà compromessa nell’area disfunzionale, con un’influenza negativa su tutto il sistema di nutrizione delle strutture adiacenti, sia a livello ematico sia liquorale.
Ai genitori si raccomanda di modificare frequentemente la posizione della testa del bambino mentre dorme e di cambiare la posizione del lettino rispetto alle sorgenti di luce, al fine di favorire l’alternanza dell’orientamento del capo del bambino.
Alternare la posizione del bambino in braccio favorisce il raddrizzamento del capo e la possibilità di maturare la rotazione attiva verso entrambi i lati.
Inoltre si consiglia di mettere i bambini in posizione prona (pancia in giù) durante la fase di veglia per rafforzare la struttura muscolare e lo sviluppo motorio.
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